
Nato come l’evoluzione ai primi mezzi nautici in ambito militare, oggi il gommone rappresenta una delle migliori alternative per godersi il mare in totale relax. Rispetto a una comune imbarcazione presenta molteplici qualità, tra cui il suo peso leggero, che lo rende facilmente portabile, e la sua adattabilità all’ambiente, in quanto può essere ormeggiato con praticità ovunque, anche in aree non attrezzate, operazione non sempre possibile con la barca.
In altre parole, il gommone è il mezzo ideale per te che ami le escursioni e le uscite in mare, ma c’è un aspetto da non sottovalutare: dal momento che decidi di acquistare una tale imbarcazione dovrai acquisire una certa conoscenza in fatto di manutenzione. Dovrai essere in grado di tenere puliti i tubolari e l’opera viva (anche detta carena, null’altro che la parte sommersa dello scafo) e di controllare e sistemare i motori marini.
Nel corso dell’articolo potrai conoscere nel dettaglio l’anatomia di un gommone, quali sono gli aspetti che lo caratterizzano e come è possibile svolgere una manutenzione di routine, affinché performance, sicurezza e comodità restino invariate nel tempo.
Com’è fatto un gommone?
Prima di comprendere come mantenere in perfette condizioni il tuo gommone è necessario capire come è fatto, da quali parti è composto e quali sono le sue principali caratteristiche.
La sua storia è relativamente recente. Usato in campo militare durante tutta la prima metà del ‘900, il gommone è diventato ad oggi il mezzo nautico preferito dalla maggior parte degli escursionisti, soprattutto coloro che amano spostarsi in mare in coppia o da soli.
Il termine “gommone” deriva da una parte caratteristica che lo compone: i tubolari. Essi sono infatti dei grossi tubi, normalmente realizzati in elastomero (anche detto mescole di gomma) oppure in PVC (che altro non è che materiale termoplastico), gonfi d’aria. Si trovano lungo i bordi dell’imbarcazione e consentono alla stessa di restare a galla. Grazie ad essi il gommone è capace di reggere un peso elevato e di galleggiare molto di più di una comune barca.
Il gommone presenta un altro elemento davvero importante: la chiglia. Definita in termini tecnici paramezzale, la chiglia è ciò che rende planante e funzionale l’intero mezzo. Essa è una trave o una barra disposta lungo tutta la lunghezza della carena, dalla poppa alla prua.
Le caratteristiche di un gommone
Ma quindi quali sono gli elementi che più caratterizzano un gommone? Ecco un elenco dove ti riassumiamo tutte le sue principali caratteristiche:
- È pratico: tra le qualità che meglio descrivono il gommone vi è la sua praticità. Si può dire che è sempre pronto all’uso e non ha bisogno di alcun tipo di operazione complessa per metterlo in funzione. Proprio per tale caratteristica è spesso adoperato anche in situazioni di salvataggio e di emergenza.
- È leggero e resistente: tali caratteristiche derivano dai materiali impiegati per la sua costruzione, ad esempio il pvc, ma anche dalle giunture, che hanno lo scopo di tenere legate le varie parti del mezzo. Migliore sarà la scelta dei materiali impiegati, migliore sarà la resa in termini di forza e funzionalità.
- È trasportabile con semplicità: un gommone può essere spostato senza troppe difficoltà anche in strada, tramite l’ausilio di un carrello per automobili.
- È capace di reggere carichi elevati: grazie alla presenza dei tubolari lungo tutto il perimetro, è perfetto per reggere grandi carichi, non solo in caso di comuni escursioni in mare, ma anche per salvataggi, trasportando un numero importante persone.
La manutenzione di un gommone
Hai finalmente realizzato il tuo sogno: hai comprato un gommone per vivere il mare come hai sempre desiderato e ti sei informato riguardo tutti i suoi aspetti.
Ora conosci davvero tutto del gommone, dagli elementi principali che lo compongono alle sue caratteristiche, ma, nonostante ciò, devi ancora fare chiarezza riguardo la sua manutenzione. Come posso mantenere il mio gommone efficiente nel tempo? Quali sono le operazioni da svolgere?
È importante effettuare regolarmente tre diverse operazioni:
- la pulizia dei tubolari
- la riparazione di piccole parti
- la manutenzione del motore marino.
In seguito, puoi trovare tre semplici paragrafi che ti spiegheranno nel dettaglio tutto ciò che serve a tale scopo.
La manutenzione del motore marino
Controllare il motore fuoribordo del gommone è importante. Per mantenere il motore marino in buone condizioni dovrai estrarlo dopo ogni utilizzo dall’acqua di mare, effettuando in seguito un risciacquo con acqua dolce.
Per ottenere il miglior risultato immergi il gruppo poppiero (in altre parole le eliche del gommone) in acqua dolce e attiva il motore affinché tutti i residui di carburante vengano eliminati, evitando in tal modo danni all’intero impianto.
La pulizia dei tubolari di un gommone
Durante il periodo di rimessaggio invernale è importante ricoprire il gommone con un copribarca, un telo che permette di coprire interamente il mezzo. Nonostante tale accortezza, polvere, muffa, insetti e altri tipi di sporcizia possono attraversare la copertura, rendendo necessaria la pulizia dell’intero mezzo, in particolare dei tubolari.
È inoltre importante pensare all’umidità: può rimanere, infatti, intrappolata sotto la copertura, causando la formazione di muffa. Per tale ragione dovrai rimuovere il telo durante i giorni di sole, esponendo l’imbarcazione alla luce naturale, ma non diretta del sole, al fine di mantenerla sempre asciutta e lontano da muffe.
La riparazione dei tubolari
Durante l’operazione di lavaggio e pulizia dei tubolari potresti riscontrare piccole zone del gommone che hanno bisogno di riparazioni. A seguito di un distaccamento, per evitare di compromettere ulteriormente l’imbarcazione, procedi con una tempestiva riparazione. Anche a tale scopo esistono prodotti specifici che ti consentono di incollare le parti distaccate.
Il primo passaggio da compiere è quello di limitare l’area da riparare, con l’ausilio di nastro adesivo. Passa quindi la carta vetrata e applica la colla. Infine, effettua una breve pressione per aiutare la colla nel suo compito e attendi dalle 24 alle 48 ore affinché la zona sia totalmente saldata.
La messa in acqua del gommone: antivegetativa o non antivegetativa?
Ora è arrivato il bel tempo e vuoi rimettere in funzione il tuo gommone. Per portarlo alla condizione ottimale dovrai effettuare il lavaggio dei tubolari. Si tratta di un’operazione molto semplice, che inizia con un abbondante risciacquo, necessario per togliere una prima parte dello sporco e per bagnare al meglio la zona da trattare.
Per il lavaggio ti consigliamo di provare AQUAWARD CL1, un cleaner che ti permette di eliminare con facilità massima la sporcizia, anche se sedimentata in profondità. Assicurati di rimuovere anche aloni e striature, grazie anche all’utilizzo di una spugna morbida, per un risultato eccellente.
Dopo aver lavato accuratamente i tubolari devi assicurarti che siano asciutti: non lasciare che questi asciughino da soli, in quanto potrebbero formarsi aloni difficili da rimuovere. Utilizza a tal scopo un panno morbido e passalo delicatamente sulla superficie fin quando non sarà asciutta.
In seguito all’asciugatura, applica sui tubolari e sulla carena del tuo gommone… stai pensando alla vernice antivegetativa? Assolutamente no!
L’antivegetativa non andrebbe mai applicata sui tubolari di un gommone, sai perché? Perché lentamente penetra nel tessuto e divide gli strati che lo compongono rovinandoli. In seguito, oltretutto, fanno la loro parte nel rovinarli, anche gli acidi e i detergenti aggressivi che si devono utilizzare per rimuoverla.
E quindi? Noi ti consigliamo AQUAWARD FM41, l’alternativa all’antivegetativa per gommoni e barche. Lo puoi applicare senza preoccupazioni anche sui tubolari del tuo gommone. È un prodotto idrorepellente, trasparente e anche più ecologico, perché non rilascia nell’ambiente zinco e rame.
Il tuo gommone non rischierà di rovinarsi nemmeno durante le fasi di successiva pulizia: niente acidi, sarà necessaria soltanto l’idropulitrice.
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